L’INFRASTRUTTURA
Non chiamatelo più “casellino”. E soprattutto pensionate il sospetto che andrà ad ingrossare il libro dei sogni. L’entrata-uscita dell’Al4 di Fano Nord si farà e il problematico collegamento con Pesaro si svilupperà così su un doppio asse in un futuro che non è nemmeno troppo lontano.
«la svolta decisiva»
Questa «la svolta decisiva» annunciata dall’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli, dopo che la Soprintendenza ha accordato il via libera al progetto preliminare.
«Abbiamo ridato vita ad un’opera politicamente morta e sulla quale i cittadini della seconda e della terza città delle Marche non nutrivano più alcuna speranza» rivendica Baldelli, che non esita a definire «fondamentale» una infrastruttura pensata «per migliorare la qualità della vita di chi vive e lavora tra Fano e Pesaro e per ridurre drasticamente l’impatto del traffico di media-lunga percorrenza sulle strade urbane delle due città».
Per il casello da e verso Pesaro, che risulterà complementare a quello di Santa Veneranda (unidirezionale in senso contrario}. programmato un investimento di 15 milioni da parte Autostrade per l’Italia che «su richiesta della Regione si è anche impegnata a consegnare l’opera nel 2025» aggiunge il titolare delle Infrastrutture, che cala l’accento sugli effetti benefici di uno svincolo collocato «su uno dei tratti più congestionati delle Marche, che specialmente d’estate assume le caratteristiche di un’arteria tipica di un’area metropolitana, con elevati flussi di traffico sia di auto che di mezzi pesanti in transito nelle aree urbane e centrali».
Il ragionamento conseguente è che l’opera «prevista in prossimità di Fenile» produrrà vantaggi generalizzati «ai cittadini delle due città, ai turisti e agli operatori economici che gravitano in un’area ad elevata densità abitativa e ricca di attività industriali e commerciali».
L’ok della Soprintendenza. che incassa per questo la gratitudine di Baldelli, è poi garanzia «del massimo rispetto verso l’elevato valore paesaggistico del territorio», senza che si sia però derogato «alle esigenze di sicurezza dei cittadini e all’obiettivo di ridurre il passaggio dei mezzi pesanti in aree urbane, con conseguente miglioramento della qualità dell’aria in zone densamente popolate».
Nessun impatto su Fenile
Rielaborata proprio nell’ottica del basso impatto ambientale, «rispetto al precedente progetto bocciato dai ministeri competenti nel 2012» e in forza «del parziale riutilizzo del sedime del cantiere della terza corsia» su cui sono stati innestati sedimi stradali adiacenti al percorso autostradale, il casello tutela anche la vivibilità di Fenile («la località non subirà alcun impatto» assicura Baldelli), inserendosi in un più articolato disegno votato «a migliorare la dotazione delle Marche lungo la sua infrastruttura stradale più importante», come documentato dalla nascita imminente «del casello tra Porto Recanati e Porto Potenza Picena».
*Di Andrea Amaduzzi, il Corriere Adriatico del 7 Marzo 2023