Pedemontana e nuovi nosocomi di Pesaro e Macerata: opere-bandiera per le Regionali
Oltre 570 milioni stanziati con il Bilancio di previsione.Baldelli: «Impennata di risorse»
Non solo sanità. Se il macro settore della salute assorbe quasi 1’80% del bilancio regionale e fa inevitabilmente la parte del leone, si difendono bene anche le infrastrutture, per decenni Cenerentola delle Marche, ora in cerca di riscatto. Nella manovra finanziaria approvata a Palazzo Leopardi lo scorso lunedì, sono stati stanziati 576.514.406 euro per questo capitolo di spesa, e «dai primi mesi del nuovo anno altri 377,2 milioni di euro prenderanno la strada delle Marche, portando il totale a 953,7 milioni», fa di conto l’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli.
Il titolare della delega alza l’asticella: «È eccezionale l’incremento fatto dalla giunta Acquaroli su questo capitolo. Ben 193 milioni di euro in più en trano nel bilancio. E un grande balzo in avanti hanno fatto anche le risorse messe a terra: parliamo di 165 milioni di euro di opere avviate del programma triennale dei lavori pubblici 2023». Passando dalla teoria alla pratica, quei numeri si sostanziano in opere-bandiera su cui Acquaroli, Baldelli e soci punteranno la campagna elettorale che porta alle Regionali già stagliate all’orizzonte. A cominciare dalla partita dei nuovi ospedali: se quelli ultimati o in corso di realizzazione – Amandola, Campiglione di Fermo, Salesi e lnrca – stanno camminando su fondamenta gettate dalla giunta Ceriscioli, le strutture di Pesaro e Macerata sono creature progettate ex novo dall’attuale esecutivo, che ad ogni occasione ne rimarca fieramente la paternità.
Le nuove strutture
A partire dal nuovo ospedale di Pesaro a Muraglia, che beneficia di 204 milioni di euro già finanziati: il raggruppamento di imprese SD Partners s.r.l. di Milano si occuperà di progettare e realizzare le struttura, che ha ottenuto disco verde dalla Conferenza dei servizi lo scorso lunedì. A completare l’ambo ci pensa il nuovo ospedale di Macerata. opera da 185 milioni di euro con iter procedurale in corso: entro la prossima primavera sarà pronto il piano di fattibilità. E ancora: finanziati, cantierati e in gran parte work in progress i cinque poli dell’Emergenza-Urgenza a Urbino (22,1milioni di euro), Fano (24 milioni), Senigallia (23,5 milioni), Fabriano (21,2 milioni), Civitanova (22 milioni); l’ospedale di Pergola (38,3 milioni) ed i presidi di Cagli (14,8 milioni), Fossombrone (4 milioni) e Tolentino (29 milioni). Ma quello dell’edilizia ospedaliera non è stato l’unico segmento a fare incetta di risorse regionali. L’altra macro area è quella delle arterie stradali per ricucire le fratture di una regione cronicamente scollegata. In primis, alcuni tratti della Pedemontana, finanziati con 57,4 milioni di euro, a cui si accodano la variante sulla SS16 Fano-Marotta (42,9 milioni), la bretella tra la SS77 Valdichienti e la SS16 a Porto Sant’Elpidio (49,5 milioni), la Macerata-Villa Potenza (25 milioni) ed il collegamento al Casello A14 della Lungotenna (24 ,7milioni).
La mobilità green
Al capitolo della mobilità dolce vengono iscritti i tre ponti ciclopedonali sui fiumi Cesano, Chienti e Tronto, il Bike Park del monte Doglio ed i sentieri ciclabili nel Parco San Bartolo.
«Risultati che si traducono in una migliore qualità della vita per i marchigiani, crescita e sviluppo delle imprese, aumento del Pilregionale e una maggiore diffusione sul territorio dei servizi alla persona», l’analisi di Baldelli.
Progetti e cantieri che, nei desiderata della giunta Acquaroli, dovranno trainare una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Anche di scena.
da Il Corriere Adriatico del 27 dicembre 2024