«Il nuovo ospedale non impatterà strutture non più alte di 20 metri»
L’assessore Baldelli illustra il futuro cantiere e manda un segnale al Comune sulle 2 torri di Muraglia
«Nuovo ospedale con strutture non più alte di 20 metri, uniformi alle colline intorno. Attueremo soluzioni urbanistiche di minore impatto, per tutelare le esigenze di Muraglia. Le 2 torri? Si segua la stessa linea del nosocomio: attualizzare e rendere sostenibili vecchie previsioni del Prg», dice l’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli. Nei giorni scorsi la giunta ha dato il via libera alla delibera per il piano particolareggiato di Muraglia con la previsione di due torri residenziali da 12 piani lungo il torrente Genica che ha già innescato una serie di altolà, con il consigliere di quartiere Francesco Ferri che chiama allamobilitazione.
L’altolà
Muraglia è destinata a diventare un’area strategica anche perché vi graviterà il nuovo ospedale: per cui il suo sviluppo urbanistico non solo è importante, ma anche complesso e delicato. Baldelli sottolinea di «avere il massimo rispetto per le scelte in materia di politica urbanistica del Comune di Pesaro, ma stiamo anche dando forma, nell’ambito delle nostre competenze e dei progetti che realizziamo su Pesaro, ad un’idea che sia una perfetta sintesi di sviluppo e sostenibilità. Pesaro è una delle più importanti città delle Marche, ricca di bellezze che riteniamo sianecessario preservare». Poi, un passo indietro, a rimarcare un altro tema di cui si a lungo dibattuto di recente.
Passo indietro
«È nota la ferma posizione – è il passaggio sul tema dell’arretramento della ferrovia – circa il progetto di vivisezione urbanistica del fantomatico bypass ferroviario, lo squarcia quartieri costituito da viadotti alti più di 12 metri ed una stazione appesa in aria, un delirio cementizio che sembra più dettato da ragioni ideologiche che da quel senso pratico che caratterizza noi marchigiani. Lavoriamo – argomenta – per una nuova linea ferroviaria in arretramento, un’opera che restituisca dignità alla dorsale adriatica da Bologna a Lecce e che assicuri una linea e una stazione ad alta velocità per Pesaro e per le Marche, senza provocare colate di cemento e sfregi ad un territo rio che vive anche di turismo e dei suoi benefici».
Il focus
Quindi Baldelli torna a focalizzarsi su Muraglia e sul nuovo ospedale lacui progettazione si sta completando. «Come tutti ormai sanno – spiega – per buonsenso e tecnica l’avremmo voluto altrove ma, nel rispetto delle competenze urbanistiche del comune di Pesaro, siamo chiamati a costruire nel cuore del quartiere di Muraglia. Oggi ci troviamo a dover costruire un grande ospedale in un quartiere bello e fragile, ma abbiamo accettato la sfida con determinazione, gettando oltre l’ostacolo cuore e competenze, passione e soluzioni tecnologiche all’avanguardia per attualizzare un’esigenza vecchia di decenni alla Pesaro di oggi, coniugando sviluppo e sostenibilità».
Il tentativo
«Con l’ospedale di Pesaro- puntualizza – noi stiamo tentando di dimostrare come le stesse esigenze possano realizzarsi con soluzioni di minor impatto. Pesaro avrà il suo nuovo ospedale, la più grande operapubblica della Regione Marche, grazie a soluzioni tecnologiche esostenibili: una superficie distribuita su strutture di non più diventi metri di altezza per uniformarci il più possibile ai livelli delle colline circostanti; marciapiedi molto ampi e sicuri lungo le viabilità che circondano il nuovo ospedale che diventeranno vie ciclopedonali al servizio del quartiere e, al contempo, garantiranno un rapporto di compenetrazione e distanza tra il polo ospedaliero e l’abitato;soprattutto, un grande giardino pensile collocato sul tetto della nuova struttura, un’oasi pensata come un vero e proprio bosco urbano, in continuità con la collina retrostante che, non solo tenterà di coniugarsi con la unicità ambientale e paesaggistica, ma rappresenterà un punto di forza del nuovo presidio in termini di qualità della vita e benessere degli utenti. In definitiva – conclude Baldelli – è necessario il progresso anche urbanistico che non solo Pesaro, ma le Marche tutte devono perseguire».
* da il Corriere Adriatico Pesaro del 17.11.2024