Francesco Baldelli, assessore alle Infrastrutture, il ministro Giovannini sarà oggi a Pesaro per parlare di ferrovie, ma la Regione non figura tra i relatori. Uno smacco istituzionale? Il centrodestra regionale ne chiede anche conto in un’interrogazione
«Linterrogazione fa parte del dibattito ed è giusto che emerga nelle sedi istituzionali».
Va di diplomazia?
«Le infrastrutture non devono essere divisive, sono la pre-condizione dello sviluppo e la giunta Acquaroli ha sempre privilegiato il confronto con tutta la filiera istituzionale, dai Comuni alle Province fino ai referenti nazionali. Preferiamo un gioco di squadra a qualsiasi cavalcata solitaria, che può rivelarsi episodica, stancante e improduttiva. Il cambio di passo nel metodo sta portando frutti anche nel merito di progetti ed opere per troppo tempo ferme».
Per il momento, l’arretramento della linea ferroviaria Adriatica è previsto solo a Pesaro: ci sono spiragli perché il progetto prosegua anche lungo il resto della linea?
«Pesaro, Marche, Italia: questo è il tris d’assi che non può essere disgiunto. Il ministro Giovannini è stato invitato dal presidente Acquaroli a toccare con mano la situazione della ferrovia Adriatica, da Gabicce a San Benedetto del Tronto, per rendersi conto dell’impatto che tocca 170 treni merci al giorno che sfrecciano lungo la costa a pochi metri da case , alberghi, camping e spiagge».
Però intanto il ministro va a Pesaro
«Parlare di arretramento per Pesaro è, allo stesso tempo, importante e riduttivo se non inserito in una visione complessiva. Preferiamo parlare di un progetto per una nuova linea che tenga conto degli interessi trasportistici nazionali e, contemporaneamente, delle esigenze ambientali e di sviluppo sostenibile dei territori»
Difficile coniugare le due cose
«C’è bisogno di equilibrio e soprattutto di discutere la questione nelle sedi opportune. Per questa regione ha già avviato il confronto con il Ministero ma anche con i sindaci dei Comuni della costa, con le categorie ed il mondo delle professioni».
Il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini ha lamentato il fatto che, con l’ok solo al bypass di Pesaro, si stiano facendo figli e figliastri e l’Anconetano ne esca sfavorito: condivide?
«Comprendo perfettamente le preoccupazioni del presidente Bocchini, così come quelle di tutte le categorie economiche, dei professionisti e delle comunità che lavorano e lavorano lungo la costa. L’arretramento, previsto a Pesaro, assumerebbe un valore enorme se fosse parte di un progetto complessivo per una nuova linea marchigiana dedicata a merci e lunga percorrenza, progetto in grado di modernizzare una ferrovia vecchia 150 anni, procedendo anche a stralci con soluzioni tecniche che velocizzino la linea».
Altrimenti?
«Non avere questa visione ampia, ma vivere di particolarismi, è un atteggiamento nocivo e improduttivo».
*Di Martina Marinangeli dal Corriere Adriatico dell’1 luglio 2022