Passi in avanti per i progetti infrastrutturali finalizzati alla modernizzazione dell’A 14: questo è quanto è emerso dal tavolo di lavoro con Società Autostrade per l’Italia.
Relativamente al casello di Fano Nord è stata presa in considerazione una nuova soluzione progettuale nettamente meno impattante sull’ambiente circostante rispetto alla precedente, che consentirà di sbloccare un’impasse che si protrae da quasi 10 anni. Era infatti il 2012 quando, nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale, la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici delle Marche espresse parere contrario al progetto definitivo del casello di Fenile, ritenuto troppo invasivo per il paesaggio circostante. La nuova idea progettuale pone lo svincolo in una posizione più defilata, meno visibile dalle colline di Montegiove, e prevede il riutilizzo di opere già esistenti, quindi con una minore occupazione di suolo. L’impegno profuso, insieme a Società Autostrade, per elaborare un progetto in linea con le indicazioni della Soprintendenza è la dimostrazione della volontà di realizzare veramente questa infrastruttura, senza farci ostacolare dai problemi sorti in passato e trovando soluzioni. Il nuovo casello, unito ad altri interventi per migliorarne e facilitarne l’accesso, rappresenterebbe una delle possibili valide alternative alla Statale 16 tra Fano e Pesaro che, ormai, pur essendo sulla carta una arteria extraurbana, è nei fatti una strada urbana e deve essere sgravata dal traffico che la congestiona, ancor più nei mesi estivi. Per quanto di nostra competenza, l’Assessorato alle Infrastrutture si sta adoperando per studiare nel complesso soluzioni che consentano di risolvere, e non soltanto di spostare, il problema del traffico sulla Statale 16 tra Fano e Pesaro.
Relativamente alla Terza corsia autostradale tra Porto Sant’Elpidio, Pedaso e San Benedetto del Tronto, è stata ribadita la volontà di affrontare e risolvere nel minor tempo possibile una criticità “storica” per il nostro territorio a Sud delle Marche, come dimostrano gli articoli di stampa che da anni raccontano di code interminabili. Disagi che abbiamo limitato programmando anticipatamente i cantieri, insieme a Società Autostrade, e optando per l’interruzione dei lavori nei weekend e nei periodi di festa. Ma occorre un intervento strutturale serio e definitivo. Abbiamo affrontato un’analisi preliminare sulla realizzazione della terza corsia prendendo in esame sia l’ipotesi di ampliamento dell’attuale sede autostradale sia la previsione di una variante di arretramento della carreggiata dell’A14 in direzione sud. Entrambe le ipotesi comportano problemi gestionali durante l’esecuzione dell’opera, che Regione e Società Autostrade hanno deciso di risolvere anticipatamente. A partire dallo smaltimento del materiale di scavo, un problema in genere sottovalutato ma che in passato ha provocato la sospensione di cantieri per lunghi mesi, in attesa che gli enti preposti indicassero dove depositare o come utilizzare l’ingente quantità di materiale prodotto dallo scavo. Un’eventualità, la sospensione prolungata del cantiere, che vogliamo scongiurare sin dall’inizio qualora vi fosse il nulla osta del ministero alla progettazione. Per questo abbiamo già dato indicazione di costituire un tavolo di lavoro interno alla Regione destinato ad individuare la migliore modalità di smaltimento del materiale di scavo. Ora attendiamo il Ministero affinché nel redigendo Piano economico finanziario di Aspi autorizzi lo sviluppo progettuale e finanzi, poi, l’esecuzione dei lavori per il completamento della terza corsia marchigiana. Abbiamo creato una seconda possibilità per la realizzazione di un’opera indispensabile, dopo gli errori del passato che hanno condannato il sud delle Marche a due corsie. Ora dobbiamo lavorare insieme per non perdere questo ulteriore treno, perché non ne passeranno altri per i prossimi decenni.