Nelle Marche abbiamo trovato un patrimonio di edilizia ospedaliera “vecchio”, non all’altezza delle necessità dei cittadini. La stessa pandemia ha messo in evidenza i limiti di queste strutture ove è stato difficile, per molti versi quasi impossibile, garantire la continuità delle cure e dei servizi tradizionali.
Dobbiamo sfruttare l’occasione per ripensare all’ospedale del futuro, una struttura 4.0 dove tutto ruota intorno ai medici, ai pazienti e al personale sanitario, e non viceversa come in passato.
A Fermo, in occasione della XVIII Giornata delle Marche, ho chiesto al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di modificare il decreto 70, troppo ancorato ad un’idea di struttura sanitaria ferma al 2015, un tempo lontanissimo, soprattutto se lo mettiamo in relazione agli eventi accaduti in questi ultimi anni.
Le modifiche dovranno ridare dignità ai cittadini che vivono nei nostri territori, quella dignità che la Regione Marche ha iniziato a mettere al centro di una riforma sanitaria che, sia nelle nuove strutture sia nell’organizzazione, garantisca la tutela del diritto alla salute dei marchigiani, da nord a sud, dai grandi ai piccoli centri della costa e dell’entroterra.