Da Carpegna ad Amandola ecco come prende forma l’autostrada dell’entroterra.
L’autostrada delle aree interne.
Una rete alternativa a quella sulla costa che decongestiona l’A14 e garantisce collegamenti efficaci nell’entroterra. È con questa ambizione che si sviluppa il progetto della maglia di Pedemontane e intervallive considerato dalla giunta Acquaroli la madre di tutte le opera infrastrutturali nelle Marche. Una serie di strade che devono ricucire le fratture della nostra regione. Un puzzle complicato che però mostra già più di un importante tassello.
L’accelerata
L’ultimo in ordine di tempo, lo scatto nel tratto di asfalto tra Fabriano e Carpegna, che oltre ai 200 milioni di euro stanziati nell’Accordo di coesione – firmato il 28 ottobre scorso dal premier Giorgia Meloni e dal governatore Francesco Acquaroli – è riuscitoad intercettare altri 100 milioni messi nero su bianco nella bozza di Contratto di programma tra Anas e Mit. Un plafond importante che dà sostanza alle buone intenzioni. «Quello che si sta realizzando con il sistema Pedemontano-intervallivo è il nostro Piano Mattei – punta in alto l’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli – per unire le Marche attraverso un’Autostrada dei territori interni che unisca Ascoli Piceno ad Urbino. Infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del territorio, dell’economia e per rilanciare i nostri borghi attraverso il turismo e collegarli alle località turistiche costiere». Ma a che punto siamo con il progetto? Per vederlo completato, serviranno decadi, ma molti passi in avanti negli ultimi anni sono stati fatti.
Lo stato dell’arte
L’unico tratto già in funzione è quello tra Fabriano e Matelica, mentre quello tra Matelica e Castelraimondo sarà ultimato entro marzo. Tra Castelraimondo e Muccia, invece, lo stato di avanzamento dei lavori è del 30%, in ritardo sulla tabella di marcia a anche a causa di ritrovamenti archeologici in corso d’opera. Lo scatto, invece, lo ha fatto la parte nord del sistema di Pedemontane che, come si diceva, si è anche aggiudicata 94 milioni in più – già sul 2024 -per il tratto tra Sassoferrato e Fabriano, che attendeva da mezzo secolo. Nella bozza di Contratto di programma tra Anas e Mit 2024-2025 vengono inserite anche la Fabriano-Sassoferrato-Serra Sant’Abbondio-Cagli, la SerraSant’Abbondio-Pergola-Fossombrone e la Sant’Angelo in Vado-Lunano-Carpegna. La direttrice, insomma, è tracciata. Se a nord si gettano le fondamenta per realizzare le opere, a sud si corre più veloce. Il 20 dicembre è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la gara per l’Intervalliva di Macerata, un’opera strategica da 87,554milioni di euro interamente finanziati, che rientra nel cosiddetto Asse Viario Marche-Umbria e quadrilatero di penetrazione: collegherà lo svincolo di Sforzacosta della Statale 77 Civitanova Marche-Foligno al capoluogo in località Pieve-Mattei.
Il sud della regione
Una strada attesa da oltre mezzo secolo, e ora che è partita la gara, il miraggio inizia a prendere una forma più concreta. Scendendo più a sud, un’altra porzione di Marche è stata inserita nel Contratto di programma Anas/Mit 2021/2025: parliamo degli stralci che porteranno alla realizzazione della Amandola-Mozzano, per un costo totale di 174 milioni di euro. L’obiettivo della Regione è il passaggio da un sistema di arterie viarie apettine ad uno a maglia, puntando su collegamenti veloci, sicuri e sostenibili. Una strada molto lunga, come gli asfalti da realizzare per collegare le isolate aree interne. Ma il processo si è messo in moto e il sistema di pedemontane ed intervallive inizia a vedere la luce.
* Da Corriere Adriatico 27 febbraio 2024