La visione della Giunta Acquaroli, mista al supporto di Fondazione FS Italiane e dei tecnici di RFI, è stata la miscela che ha rimesso un treno su quei binari abbandonati, facendo conoscere a centinaia di turisti uno degli scorci più “spettacolari” delle Marche, come scrive la CNN Travel.
Poi il secondo stop, dovuto all’alluvione del 15 settembre scorso, a cui farà seguito la seconda ripartenza, con interventi di ripristino del tratto danneggiato che oggi presenta caratteristiche da linea di Serie A.
Il 25 giugno si riparte con una locomotiva e i primi viaggi già tutti sold out, e già abbiamo posto le basi per fissare il “punto di non ritorno” delle nostre infrastrutture ferroviarie.
Il treno storico apre al futuro commerciale della linea e all’idea del completamento dell’Anello Ferroviario delle Marche, per unire senza interruzioni Ascoli Piceno e Urbino, risalendo la costa fino a Civitanova per addentrarsi a Fabriano e Pergola e, dopo aver passato la città ducale, raggiungere Fano.
Ottima collaborazione con RFI e bella riunione con Roberto Laghezza, Direttore Commerciale Adriatica, Emilio Convertino Direttore DOIT AN, Nicola Aquilanti, Responsabile Ingegneria Ancona.