Il 19 luglio del 1992, Emanuela Loi aveva 24 anni, una delle prime donne poliziotto assegnate alla scorta di magistrati.
Oggi, nel piazzale a lei dedicato di Palazzo Leopardi della Regione Marche, commemoriamo il suo sacrificio, quello dei suoi colleghi Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina e quello del Giudice Paolo Borsellino.
L’attentato seguiva la tragedia di Capaci che strappò altre vite insieme a quella di Giovanni Falcone.
Sono trascorsi 30 anni dalla strage di Via D’Amelio, quelle vite spezzate vanno onorate e prese quale esempio di dedizione al lavoro, di difesa dei diritti e delle libertà, di impegno nella lotta contro ogni mafia, contro ogni organizzazione criminale che fonda il proprio agire nel sopruso, nell’ingiustizia e nella malvagità.
Vite che siano esempio soprattutto per le nuove generazioni di italiani e rappresentino un monito per tutti noi, cittadini e istituzioni, a non abbassare mai la guardia.
Legalità e sicurezza non sono “per sempre”, ma vanno conquistate e difese ogni giorno..