Il futuro dell’ex stazione marittima è un tema caldo su cui le forze politiche in corsa alle amministrative del 14 e 15 maggio si dividono. Il governo Acquaroli s’era già espresso in merito l’anno scorso, con un obiettivo ben preciso: riportare in funzione la metropolitana di superficie.
«La chiusura della stazione marittima è stata un errore – afferma oggi l’assessore regionale alle Infrastrutture, Francesco Baldelli – perché ha creato una voragine infrastrutturale che ha isolato il capoluogo dal resto della regione». Nel tempo la stazione fantasma si è trasformata in un ostello fronte mare per i senzatetto: Questura e Autorità portuale, per tenerli lontani, hanno dovuto smontare panchine, innalzare reti e blindare le toilette, che continuano ad essere disseminate di deiezioni di ogni tipo lasciate davanti alle porte serrate. Quasi in segno di sfregio per il divieto ad utilizzare i servizi igienici.
Il recupero
Ma nella visione del governo regionale quella fermata strategica. del trasporto su ferro può tornare a funzionare. Il quadro in cui s’inserirebbe l’ipotesi di recupero della stazione marittima segue il documento strategico della mobilità ferroviaria del Ministero delle Infrastrutture per il potenziamento dell’alta velocità lungo la dorsale adriatica. Nel piano degli interventi potrebbe entrare anche il ripristino del collegamento che metterebbe in connessione il porto con la stazione centrale e l’aeroporto di falconara in un’ottica disviluppo turistico. Quindi non solo al servizio del pendolarismo.
«Questa visione – spiega Baldelli – assume ancora più significato nel disegno che la giunta Acquaroli ha in mente per la ferrovia adriatica: una nuova linea. in arretramento. moderna e sostenibile, che possa assorbire l’alta velocità per la media e lunga percorrenza passeggeri e il crescente traffico merci, nel prossimo futuro non più compatibile con la vita e il turismo delle nostre comunità costiere». In questo disegno. dunque. l’attuale linea potrà essere riqualificata in termini di metropolitana di superficie «come mezzo di trasporto locale, veloce e compatibile con le esigenze di sviluppo delle nostre città – prosegue l’assessore -:la stazione marittima in tale configurazione assumerebbe un ruolo ancora più centrale».
L’abbandono
Lo stop all’utilizzo del collegamento ferroviario è arrivato nel 2015 con la firma dell’allora Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. A febbraio 2021 è stata eliminata la linea aerea, mentre l’Autorità Portuale ha chiesto a Rfi la rimozione dei binari visto che non esiste più un diritto di concessione. A quel punto la pensilina ormai abbandonata è stata presa d’assalto dai clochard e trasformata in un dormitorio a cielo aperto. Il degrado ha preso il sopravvento. tanto che le autorità sono intervenute facendo rimuovere tutte le panchine e sbarrando le porte d’accesso ai bagni. Ma il problema non sembra essere stato debellato, come dimostrano i recenti bivacchi. La politica intanto si sfida a colpi di idee. Per il candidato sindaco del centrodestra Daniele Silvetti, in linea con le posizioni della giunta regionale, si deve riconsiderare l’idea della metropolitana di superficie. Dello stesso avviso gli ambientalisti e Altra Idea di Città. Su posizioni diametralmente opposte la candidata del centrosinistra Ida Simonella che vedrebbe meglio l’utilizzo, sullo stesso tracciato, di navette elettriche per il trasporto passeggeri verso un nuovo parcheggio da realizzare dietro la stazione centrale.
*Di Andrea Maccarone, il Corriere Adriatico del 6 Marzo 2023