Accordo sull’A14 La futura variante partirà da Pedaso.

10 Set 2023 | INFRASTRUTTURE, LAVORI PUBBLICI, SVILUPPO, TURISMO

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Maxi lavori in 10 anni, stop alle richieste di arretramento più a nord. Tre corsie, i primi interventi per 5 km e mezzo da Porto Sant’Elpidio.


LA VIABILITÀ

Il futuro sarà ancora al volante (delle auto)? Pare di sì, visto che da qui al 2033 sono in programma i mastodontici lavori per mettere mano a uno dei tratti più a rischio dell’intera rete autostradale italiana. quello che da Porto Sant’Elpidio va verso San Benedetto. Tratto infausto fra incidenti all’altezza dei cantieri e delle gallerie, file interminabili, disagi e proteste. C’è chi, come il comitato per l’arretramento di A14 e ferrovia, spinge per realizzare i prossimi interventi all’interno e decongestionare la riviera, ma ormai le istituzioni sembrano avere le idee chiare sui futuri progetti.
I PARTICOLARI
Gli ultimi dettagli sono stati di nuovo illustrati di recente in un summit fra Regione e sindaci nell’Ascolano. In sostanza si intende procedere con l’ampliamento a tre corsie per carreggiata nel tratto fermano da Porto Sant’Elpidio a Pedaso, mentre per quello più a sud si lascerebbe la strada attuale per un senso di marcia realizzando un’altra carreggiata per quello opposto più all’interno, a circa 3 km dal mare. Si avrebbero 4 corsie (tutte quelle in funzione oggi) per chi è diretto verso nord e 3 verso sud su quello interno. Il tracciato alternativo tornerebbe a confluire su quello attuale a San Benedetto. Si parla di un massimo di 9 anni per l’opera da Porto Sant’Elpidio a Pedaso e di 10 fino a San Benedetto. A quell’epoca magari si viaggerà su auto elettriche o a idrogeno e senza conducente, ma sempre sull’Al4. Il via ai cantieri da Porto Sant’Elpidio, dove si fermano le attuali 3 corsie e dove cominciano i guai. Sul tratto fino a Pedaso in passato si sono già espressi a favore sia il vecchio Con­siglio dei ministri che la Commissione parlamentare per le questioni regionali, anche sulla base dell’ok all’epoca di Regione, Provincia e parte dei Comuni. I primi 5 km e mezzo da Porto Sant’Elpidio verso Porto San Giorgio sarebbero già predisposti per l’ampliamento, com’era stato previsto all’epoca dei lavori per la terza corsia, che si sono fermati nel 2013 a Porto Sant’Elpidio. In tutto ci sono 20 fra ponti e viadotti (di cui 11 da ampliare), e 6 cavalcavia sui quali mettere mano. con il primo intervento più consistente sulla galleria (lunga 847 metri) che precede il casello di Fermo-Porto San Giorgio, a sua volta, a causa del successivo curvone che porta all’uscita. teatro di numerosi incidenti. C’è un piano di massima di Società Autostrade per garantire il passaggio de1le auto senza particolari rallentamenti anche durante la fase clou dell’opera.
IL PROSIEGUO
Dopo la strozzatura di Porto San Giorgio, si potrebbe lavorare più celermente fino a Marina di Altidona, affrontando in seguito l’altra galleria. che segue di poco il casello per la Valdaso, e quindi sul tratto terminale che ricade sotto Fermo. Qui i problemi, con la valanga di gallerie che si succedono fino a San Benedetto, sono ovviamente maggiori e la stessa morfologia del terreno spinge i tecnici a guardare verso la collina, realizzando una vera e propria variante per un senso di marcia e lasciando il tracciato attuale per l’altro. Sarebbe lunga circa 20 km. Si tratta di lavori molto impegnativi. con la maggior pare del tracciato in galleria: basso impatto ambientale ma costi notevoli. Le prossime tappe sono al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e da Autostrade per l’Italia. «Le soluzioni e le ipotesi illustrate – aveva rimarcato durante l’incontro a San Benedetto l’assessore regionale Francesco Baldelli – vanno nella giusta direzione di sbloccare un’opera la cui mancanza ha generato una regione a due velocità».

*Da il Corriere Adriatico del 8 Settembre 2023. approfondimento di Domenico Ciarrocchi

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